Comacchio
Comacchio è il centro storico più originale ed affascinante nel Parco Delta del Po
Comacchio è uno dei centri maggiori del Delta del Po, antica città lagunare, sorge su 13 dossi sabbiosi nelle valli, per questo denominata “La piccola Venezia”. Per secoli l’attività principale è stata la pesca nelle ricche acque e la produzione del sale.
Comacchio ha origine circa duemila anni fa e la fondazione viene attribuita agli Etruschi, che erano già stanziati nel Delta del Po, nelle vicinanze si trovava infatti la città etrusca di Spina. Prime notizie certe risalgono al VII-VIII secolo d.c. da cui si ha evidenza di un insediamento fortificato ( castrum) eretto lungo il fiume a protezione dall'area di influsso longobardo. Il "Capitolare di Liutprando" attesta l'esistenza nell'VIII secolo di una comunità comacchiese dotata di sufficiente autonomia per stipulare a proprio nome accordi commerciali e daziari con il regno longobardo, per il passaggio sul Po delle proprie barche cariche di sale e "garum" (salsa di pesce di antica tradizione).
La ricchezza e l'autonomia di Comacchio era destinata presto ad attenuarsi in quanto troppi potentati limitrofi erano interessati al dominio sulle sue grandi risorse naturali: le valliricchissime di pesce, il mare, le saline.
In seguito alla caduta dell' Impero Romano d'Occidente, Comacchio entrò a far parte dell' Esarcato di Ravenna e poi del Regno Longobardo, come attesta il Capitolare di Liutprando, del 715 d. C.. In questo periodo la municipalità ha periodi di alternanza sotto l'influsso di Ravenna o sotto quello di Ferrara. Sarà destinata a confluire nell'ambito estense come parte del Ducato di Ferrara. Era sede vescovile già all'inizio dell'VIII sec.
Sconfitti e cacciati i Longobardi, Carlo Magno donò la città lagunare alla Chiesa. L'importanza strategica di Comacchio nella produzione e commercio del sale, fece scoppiare la guerra contro Venezia (866), che durò per secoli: nel 932 le armate della Serenissima rasero al suolo il paese. Divenuto libero comune, nel 1325 gli abitanti fecero un atto di dedizione ai Duchi d'Este, che da quel momento governarono e gestirono i profitti delle valli, mentre la produzione del sale continuava ad essere ostacolata da Venezia.
Dopo la devoluzione estense del 1598, Comacchio appartenne allo Stato Pontificio e la forma attuale la città l'ebbe a partire dal 1630 circa, per iniziativa della Santa Sede, dopo che questa ebbe riavvocato a sé il ducato di Ferrara. Il nuovo governo dei cardinali Legati volle valorizzare lo sbocco a mare del ducato con ambizioni commerciali che si riflettono nell'ampiezza della via che conduce al porto di Magnavacca e nel grandioso Trepponti che è l'entrata monumentale alla città. La quasi totalità dei ponti di pietra risale a questo periodo e cos' altri edifici in pietra, tra cui la loggia in cui si immagazzinava il grano, il colonnato dei Cappuccini, ecc.
Non si può non citare a questo punto la vicenda di Garibaldi, che nel 1849 sbarcò a Magnavacca, chiamato poi Portogaribaldi, con la moglie in fin di vita. I comacchiesi diedero loro rifugio (al Lido delle Nazioni c'è ancora il Capanno di Garibaldi), finché Anita morì in località Mandriole.
« ... e la città ch'in mezzo alle piscose paludi, del Po teme ambe le foci, dove abitan le genti disiose che 'l mar si turbi e sieno i venti atroci. » (Ludovico Ariosto, Orlando furioso)
« Come il pesce colà dove impaluda / ne i seni di Comacchio il nostro mare, / fugge da l'onda impetuosa e cruda / cercando in placide acque ove ripare, / e vien che da se stesso ei si rinchiuda / in palustre prigion né può tornare, / che quel serraglio è con mirabil uso / sempre a l'entrare aperto, a l'uscir chiuso. » (Torquato Tasso, Gerusalemme liberata)
Duomo di Comacchio, intitolato a San Cassiano, risalente all'VIII secolo d.C., comprendeva, in origine, tre navate, mentre oggi ha un'unica navata con dodici cappelle laterali. Al suo fianco si erge la torre campanaria.
Monastero di Santa Maria in Padovetere (nella Valle Pega)
Monastero di Santa Maria in Aula Regia (X secolo)
Chiesa dei Caduti o del Suffragio (1644)
Complesso architettonico dei Trepponti (Ponte Pallotta). Creato nel 1634 dall'architetto Luca Danesi, è costituito da cinque ampie scalinate (tre anteriori e due posteriori), culminanti in un piano in pietra d'Istria; è il simbolo di Comacchio.
Ponte degli Sbirri, secentesco
Palazzo Bellini, ottocentesco, ospita la Galleria d'Arte Contemporanea, l'Archivio Storico, la biblioteca e gli uffici dell'assessorato alle istituzioni culturali.
Museo del Carico della Nave Romana, ospita il relitto di una nave commerciale di epoca imperiale, riemersa nel 1981 durante i lavori di drenaggio di un canale. La nave, in eccezionale stato di conservazione, conteneva ancora tutto il carico (anfore con derrate alimentari, lingotti di piombo, alcuni tempietti votivi in piombo). L'intero carico nonché le attrezzature e l'abbigliamento dell'equipaggio sono esposti nel museo, insieme a una ricostruzione della nave.
Torre dell'Orologio (risalente al Trecento)
Loggia dei Mercanti o del Grano,
Loggiato dei Cappuccini, formato da 142 archi sostenuti da altrettante colonne di marmo e lungo oltre 400 metri.
La mappa di Comacchio in PDF qui
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